L’autostima (self-esteem) rappresenta il valore che una persona attribuisce a sè e alle proprie capacità; è la percezione dell’essere competenti nel vivere quotidiano. La stima di sé, dipende da vari fattori quali aspettative personali, equilibrio tra ciò che siamo e ciò che vorremmo essere, qualità delle relazioni primarie, esperienze di vita, modalità di relazionarsi con gli altri, interpretazione dei messaggi provenienti dall’esterno.
Più semplicemente, l’autostima è quell’insieme di percezioni e reazioni che emergono di fronte alla domanda: “cosa penso di me ?”. Chi sperimenta una bassa autostima si sente spesso insicuro delle proprie capacità, evita di esporsi, non prende decisioni quando dovrebbe e vive un senso diffuso di inadeguatezza con se stesso e con gli altri.
Nonostante tale percezione possa creare nel tempo l’idea di “irrimediabile destino” è bene sapere che si può intervenire sulla persona e su quello che fa, accrescendo la sua autostima. Anche in questo caso, la terapia breve strategica si conferma come flessibile ed efficace strumento di lavoro nel trattamento e nella soluzione di problemi legati alla stima di sé. I risultati ottenuti nell’anno 2008 su casi di bassa autostima, oggi in follow-up (fonte: AreaPsi, Studio di Psicologia, Pomarico 2008), sfiorano in termini di successo il 95% con assenza di recidiva.
L’intervento è indicato nei casi in cui la persona voglia:
– gestire al meglio le proprie relazioni interpersonali in ambito lavorativo, sociale e familiare;
– acquisire una maggiore sicurezza di sè;
– moderare la propria timidezza;
– modulare i propri comportamenti in funzione del contesto;
– canalizzare le risorse in direzione di uno scopo.